Nello stesso DL sono presenti ulteriori
provvedimenti volti al sostegno delle persone colpite dal disastro, come ad
esempio concessioni a fondo perduto per la ricostruzione delle abitazioni
danneggiate, oppure la proroga al pagamento delle rate dei mutui.
E' giusto contribuire economicamente ad aiutare una
popolazione colpita da un dramma di queste proporzioni, ma bisognerebbe farlo
tutti insieme, cittadini e Stato.
Vanno bene allora le accise, ma per il tempo che
serve.
Lo sapete che, tramite le accise sul carburante,
stiamo ancora finanziando la guerra di Etiopia del '35-'36?
•
1,90 lire (0,000981 euro): finanziamento della
guerra di Etiopia 1935-1936;
•
14 lire (0,00723 euro): finanziamento della crisi
di Suez, 1956;
•
10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo il
disastro del Vajont, 1963;
•
10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo
l'alluvione di Firenze, 1966;
•
10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo il
terremoto del Belice, 1968;
•
99 lire (0,0511 euro): ricostruzione dopo il
terremoto del Friuli, 1976;
•
75 lire (0,0387 euro): ricostruzione dopo il
terremoto dell'Irpinia, 1980;
•
205 lire (0,106 euro): finanziamento della guerra
in Libano, 1983;
•
22 lire (0,0114 euro): finanziamento della missione
in Bosnia, 1996;
•
0,02 euro: rinnovo del contratto degli
autoferrotranvieri, 2004;
•
0,005 euro: acquisto di autobus ecologici, 2005;
•
da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura,
2011;
•
0,04 euro: aiuti per gli immigrati dopo la crisi
libica, 2011;
•
0,0089 euro: ricostruzione dopo l'alluvione di
Liguria e Toscana, 2011;
•
0,082 euro: decreto "Salva Italia", 2011;
•
0,02 euro: decreto "Terremoto", per il
terremoto in Emilia-Romagna.
Il totale è di 0,50€ iva inclusa (al litro), cui si
somma l'imposta di fabbricazione sui carburanti, per arrivare così a 70,42 cent
per la benzina e 59,32 cent per il gasolio.
Scusate se concludo andando un po' fuori tema, ma
perché paghiamo solo noi?
Il contributo alla risoluzione di queste tragedie,
come dicevo prima, dovrebbe essere a carico di tutti, e in primo luogo dello
Stato. Ma oltre alle parole, dove sono gli aiuti concreti?
Serve davvero organizzare questa festa del 2
giugno? Il Presidente Giorgio Napolitano ha confermato che verrà celebrata, ma
"sobriamente, in memoria delle vittime del terremoto in Emilia
Romagna". "Celebreremo il 2 giugno perché la Repubblica deve
confermare la sua forza e la sua serenità [...]. Sono profondamente convinto
della volontà di un rinnovato spirito di solidarietà nazionale."
Quale forza, e soprattutto, quale serenità? Volete
rinnovare lo spirito di solidarietà nazionale?
Fatelo attraverso azioni reali!
Per quest'anno, niente festa del 2 giugno,
personalmente, non vedo nulla da festeggiare.
Non buttate 3 milioni, dateli a chi ne ha davvero
bisogno.
Basta con tutte queste auto blu, 620.000 non sono
un po' troppe?

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